Un interessante pezzo del 26 settembre 2008 pubblicato su left (link all'articolo, basta cliccarci), che riporta, la decisione di due tribunali francesi di multare due aziende italiane: una di queste è la nostra (sic).
Il motivo?
È illegittimo chiudere uno stabilimento e licenziare i dipendenti, per trasferire la produzione in un altro paese dove la manodopera costa molto meno, se la ditta non è in passivo.
Sediver: vi ricordate la fusione e la chiusura che venne poi, fatta della fabbrica di Saint - Yorre, un lustro fa? La Francia non ci sta.
Non si lascia prendere in giro dalle grandi multinazionali. Si parla di una sanzione di 7,4 milioni di euro, per risarcire i dipendenti che sono ricorsi in appello. Dovrebbero essere 159 su 286, ma è logico che a questo punto anche gli altri, si accoderanno e quindi la cifra, sarà considerevolmente più alta.
È pur vero che siamo alla corte d'appello e manca la cassazione, cosa che certamente, la nostra beneamata non mancherà di ricorrere, ma è significativo pensare che in un paese accanto al nostro, vi sia un codice del lavoro che protegga, sia i lavoratori, che lo stato, impedendo alle multinazionali, di arrivare, sfruttare, spremendo come un limone il più possibile e poi dismettere, con la scusa del costo del lavoro.
La grandezza dell'imprenditore, a differenza delle finanziarie, sta nella sua flessibilità, nel suo mettersi in gioco di persona e di poter trovare, proprio in quelle situazioni di difficoltà, la strada dell'efficienza, del miglioramento, della rendita e nuove soluzioni.
Dove è tutto facile e spianato, non c'è crescita, non c'è margine per sviluppare, semplicemente non serve: sarebbe una fatica inutile.
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