venerdì 29 maggio 2009

Riflessioni attorno al 3 giugno 2009

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Siamo arrivati in prossimità delle elezioni comunali e provinciali.
Vestar Ergon e Athena, alle prese con la, oramai cronica, mancanza di fondi, stanno cercando di annaspare a destra e sinistra per nascondere quello che tra breve sarà evidente a tutti: non ci sono più soldi.
Anche se millantavano sul Sole24 Ore di qualche tempo fa, di avere 100 milioni di euro da investire in 3 anni...
Ah, bei tempi quelli!
Al buon Giori, bastava alzare il telefono, chiamare il giornalista di turno e raccontargli tutte le fole, che i suoi datori di lavoro, le finanziarie, gli avevano fatto imparare a memoria.
Sembra sia trascorsa una vita e invece sono passasti solo poche settimane.

Anche il contributo regionale promessoci dall'assessore Nencini, ha, per loro, la valenza di un tentativo di prendere tempo.
Molto probabilmente, il 3 giugno accetteranno la proposta per attingere al finanziamento della Regione, ma unicamente, per fermare la campagna di informazione mediatica che stiamo facendo, a tutti i livelli.

Come possiamo fidarci di costoro?

Dobbiamo chiedere, anzi ESIGERE, il rifacimento del forno, immediatamente, appena verrà firmato l'accordo con la Regione.

Non dobbiamo MAI dimenticare, che non abbiamo di fronte, degli imprenditori, ma un paio di pensionati al soldo di entità che barattano l'economia reale e la vita delle persone, per dei movimenti di banca.
Entità che non si sono fatte scrupoli nel decidere la nostra chiusura.

Adesso sono allo scoperto.
Impediamo loro di trovare anche la minima scusa per sfuggire le responsabilità che si DEVONO assumere.

Non fermiamoci e non arrendiamoci.

Continuare ad apparire sui giornali, sulle televisioni e sulle radio, è, forse la migliore arma che abbiamo a disposizione.
Dobbiamo fare in modo che tutto il mondo sappia che VESTAR, ATHENA e ERGON, sono delle società infide, da isolare e allontanare.

Mostrare a tutti, gli imprenditori, in primis, che chiedere un finanziamento a costoro, significherebbe suicidarsi.

Possiamo dimostrarlo: abbiamo la nostra storia a testimonianza.

Non dimentichiamo noi stessi.
Non lasciamoci prendere dal buonismo e dalla pazienza.

Continuiamo con il presidio ad oltranza.
Con le interviste
e le attività di protesta.

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mercoledì 27 maggio 2009

"IL PROBLEMA DELLA SEVES E' LA CGIL"

LAVORO: DONZELLI (PDL) "IL PROBLEMA DELLA SEVES E' LA CGIL"

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LAVORO: DONZELLI (PDL) "IL PROBLEMA DELLA SEVES E' LA CGIL"
"La CGIL sulla vicenda Seves pensa a fare politica e non a difendere i lavoratori" Attacca Giovanni Donzelli dirigente nazionale del PDL
"La scorsa settimana il sottosegretario al lavoro Pasquale Viespoli, su sollecitazione mia e del candidato sindaco Giovanni Galli ha incontrato i lavoratori della Seves. In seguito al colloquio, a cui erano presenti anche i rappresentanti della RSU di fabbrica, Viespoli ha offerto la disponibilità del Governo ad aprire un tavolo avente per obiettivo la salvaguardia dell'impianto produttivo fiorentino. Gli operai hanno ringraziato e i rappresentanti sindacali hanno assicurato che avrebbero avanzato richiesta formale al Governo."
" Sulle colonne del quotidiano l'Unità di sabato 23, il segretario della Filcem Cgil fiorentina Luca Paoli ha dichiarato, invece, che la proposta del Governo è ridicola. Paoli ha trasformato i fatti inventando di sana pianta che il Governo vorrebbe solo far approvare la cassa integrazione straordinaria." Prosegue Donzelli.
"In queste ore alla Seves sembra che i delegati della RSU, richiamati all'ordine da Paoli, si stiano rimangiando la volontà di accettare la proposta di aiuto del Governo. Sarebbe un vero peccato, sarebbe la conferma che l'anello debole della vicenda Seves sono proprio i sindacati"
"Paoli prefersice far chiudere l'azienda piuttosto che accettare l'aiuto proveniente dai rappresentanti locali e nazionali del centrodestra. Una vera e propria speculazione politica di Paoli e della CGIL ai danni dei lavoratori. Il problema principale della Seves è proprio la CGIL. Il principale sindacato di sinistra in tutta questa vicenda è stato eccessivamente debole nelle settimane in cui era in atto il tentativo di speculazione urbanistica. Non ricordiamo una sola parola della CGIL contro l'ostinazione del PD fiorentino che nel piano strutturale voleva trasformare l'area della Seves in area abitativa. In tutta questa vicenda abbiamo visto la CGIL poco combattiva, addirittura abbiamo visto la CGIL accettare supinamente e in silenzio la scelta antisindacale dell'azienda di rimuovere gli striscioni di protesta dei lavoratori. Il collatelarismo tra la CGIL fiorentina, il PD e i poteri forti della città indebolisce pesantemente il ruolo del sindacato. Spero che i lavoratori impediscano ai propri rappresentanti di fare politica e li convincano ad occuparsi della necessità di salvare l'azienda e il lavoro, anche a costo di accettare l'intreresse e l'aiuto che viene dal Governo e dal centrodestra fiorentino." Conclude Giovanni Donzelli

martedì 26 maggio 2009

Presidio


Come concertato nella settimana scorsa, il presidio permanente e gli scioperi a scacchiera stanno movimentando la sonnacchiosa vita di SEVES.
Ergon, Vestar e Athena, forse riusciranno a chiudere lo stabilimento, ma noi cercheremo di essere il boccone più indigesto che abbiano mai provato ad ingurgitare.
In fondo anche le locuste, gli squali, possono trovare pane per i loro denti.

Per ultimo ma non da ultimo, inseriamo le immagini degli striscioni che, ignoti dal cuore d'oro, hanno appeso, per mostrare la loro solidarietà con i lavoratori di Seves.

sabato 23 maggio 2009

Dall'assemblea del 22 maggio 2009

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All'assemblea avvenuta alla casa del popolo, alle 17,30 di venerdì, oltre al coordinamento per le forme di lotta sindacale e la richiesta di preparazione della lettera da inviare al Sottosegretario al Lavoro Viespoli, le RSU presenti, ci hanno confermata la notizia che esiste un piano, all'opera da mesi, di chiusura dello stabilimento di Firenze.
Quest'informazione era nota negli stabilimenti del gruppo all'estero ed è trapelata anche a noi.

Adesso, abbiamo la possibilità di utilizzare una chiave di lettura, precisa, riguardo i comportamenti, apparentemente contraddittori della Seves: servono solo per non farci prendere dal panico e soprattutto per impedirci di attuare le contromisure adeguate.

Il povero Giori e il simpatico Picchiotti, si comportano, a guisa di quei saltimbanchi che si vedono nei teatrini delle marionette, con la differenza che non fanno ridere, ma portano alla rabbia e alla disperazione.

Non è piacevole sapere che il primo si intascherà qualche centinaia di migliaia di euro per essere riuscito a farci chiudere ed il secondo, probabilmente poco meno.

No, non è assolutamente bello, anzi.

Ira, furore, collera, rabbia, stizza ma anche sdegno e indignazione, sono sentimenti che sgorgano e trovano facile terreno, nel deserto della disperazione.

Vedervi con quel sorrisetto pacato, con la sicurezza di chi è squalo ed alle spalle ha le locuste pronte a distruggere la vita delle persone, non porta a rasserenare gli animi ma ad infiammarli, soprattutto ricordando che il Giori ha sempre vantato la trasparenza e la sincerità.

La invitiamo, caro Giori e invitiamo anche lei carissimo Picchiotti: scenda di nuovo giù davanti ai cancelli a ripetere quello che aveva detto il 2 aprile.
Venga, che le faremo l'applauso.
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venerdì 22 maggio 2009

I dipendenti Seves incontrano il senatore Viespoli

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Oggi, nei locali del Comitato di Galli, in viale Spartaco Lavagnini 24, abbiamo incontrato il senatore Viespoli, sottosegretario al lavoro.
Una nota di ringraziamento va al consigliere comunale del PdL Giovanni Donzelli, che ci ha sempre seguito ed ha permesso questo evento importantissimo.

Il sottosegretario, dopo averci ascoltati, si è reso disponibile ad aprire un tavolo delle trattative, governativo, tra noi dipendenti e il management, [Vestar, Ergon e Athena], qualora noi lo ritenessimo opportuno.

Non possiamo che essere d'accordo con una sua frase, ne riportiamo il senso:
"quando la finanza prende il sopravvento sull'economia reale, divora tutto, lasciando solo povertà".

Abbiamo un compito, preciso ora: scrivere, tramite i soggetti ufficiali e cioè le RSU, la richiesta, al ministero del lavoro.
Venerdì 22 maggio 2009, all'assemblea, dovremo stringere i tempi per inviarla al massimo entro l'inizio della settimana prossima.

Obbiettivamente, siamo davvero soddisfatti della piega che stanno prendendo le trattative, perchè da adesso, la nostra situazione sarà sotto l'attenzione delle istituzioni nazionali.

Da parte dei lavoratori, c'è sempre l'obbligo di non abbassare la guardia e di trovare ogni occasione per far conoscere come le locuste VESTAR, ERGON e ATHENA, si stanno comportando nei confronti delle aziende sane.

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mercoledì 20 maggio 2009

Assemblea del dopo incontro del 19 05 2009

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Le RSU e i sindacati hanno riportato i fatti accaduti nell'incontro di ieri con la Seves:

nessuna novità riguardo a reali cambiamenti di rotta da parte del management. I rappresentati dell'azienda erano i soliti Picchiotti e Bertini, con la mera funzione di ripetere a pappagallo le istruzioni date loro, da Vestar e Ergon, senza alcun mandato o autonomia.

Giori non si è fatto vedere, naturalmente.

Il punto focale si è incentrato sulla data del rifacimento del forno e sulla mancanza di liquidità, oramai assodata, di Seves. [cfr Sole24ORE]
L'assessore Nencini,suggerito alle parti, anche la probabile disponibilità del fondo di 50 milioni di euro della Regione Toscana, che permetterebbe un prestito agevolato per avere quel denaro che manca per il forno e permettere allo stabilimento di Firenze di ripartire.
L'azienda, come risposta, ha chiesto un ulteriore incontro, in data 3 giugno, per avere il tempo di valutare la situazione.

Come dipendenti, non possiamo che prendere atto di questo ulteriore tentativo di nascondere le loro reali intenzioni, dietro mezze risposte.

Durante lo svolgimento dell'assemblea è venuta fuori una notizia, un rumors, come direbbe il Giori, che l'accordo tra le maestranze tedesche di una cessione ad un imprenditore locale di Solaris è saltato, perchè, Seves, non è in grado di pagare la trasformazione promessa e, questo è peggio, che c'è un altro attore, interessato al comparto vetromattone di Seves e al marchio:
Pittsburgh Corning, americano, vorrebbe entrare nel mercato europeo, che vale, annualmente, 30 milioni di pezzi.
I suoi agenti, sono adesso, nel nostro stabilimento della Repubblica Ceca, Vitrablock, per studiare le caratteristiche e valutarlo per il probabile acquisto.

Non sono semplici voci, rumors poichè hanno avuta puntuale conferma nel pomeriggio.

Il piano, anzi, il nuovo piano delle finanziarie è già svelato:
  • regalano Solaris, che non avrà, così, bisogno di conversione e non perdono gli oltre 10 milioni di euro,
  • vendono Vitrablock,
  • chiudono Firenze e vendono il terreno, ricavandoci 13-15 milioni di euro.
  • Vendono il marchio "seves glasblock".
In totale riusciranno a raggranellare al massimo 40-50 milioni di euro.
Troppo poco per il debito di mezzo miliardo di euro che sono riusciti a fare!
Chissà se le banche saranno d'accordo.

L'assemblea è durata un'ora e mezza - retribuita-, quindi è continuata per un'altra ora, con la modalità dello sciopero. Purtroppo, è doveroso notare che un gruppetto di dipendenti, piuttosto che sacrificare il proprio tempo e perdere quei 60 minuti dal salario, ha preferito tornare al lavoro e non seguire il resto della riunione, che comprendeva la votazione riguardo alle soluzioni e le iniziative da mettere in pratica, fino al 3 giugno.

Gli obbiettivi sono:
  1. Sciopero giornaliero a scacchiera di un'ora tra gli uffici e i reparti, ogni giorno, secondo modalità originali e curiose, per esempio: dalle 9 alle 10, tutti quelli di un dato segno zodiacale, si asterranno dal lavoro e così via.
  2. Blocco del materiale, come stampi, pistoni, che vengono portati all'estero.
  3. Volantinaggio con riferimenti espliciti alle finanziarie.
  4. Sollecitare i media ogni giorno e stimolarli a parlare di noi.
  5. I dipendenti in cassa integrazione utilizzino il proprio tempo per azioni di picchettaggio e sit-in in luoghi strategici.
L'assemblea ha votato a larga maggioranza le risoluzioni, con solo 3 astenuti.

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venerdì 8 maggio 2009

Dalla lista civica 5 Stelle

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Ci è pervenuta una email dalla lista 5 stelle, quella vicina a Beppe Grillo, la riportiamo così com'è.
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Sono mesi che i lavoratori della Seves di firenze vivono forti preoccupazioni sul loro futuro.Dopo l'improvvisa estromissione del management storico,si è cominciatoa temere cambiamenti importanti nella strategia industriale del Gruppo oltre che sul futuro dello stabilimento. Che ci si volesse concentrare solo sul settore degli isolatori cedendo il mattone,era un timore subito circolato nei corridoidell'azienda ma sempre smentito a parole.Anche qualche settimana fa il nuovo Presidente ,intervenuto sui cancelli dell'azienda durante un presidio sindacale,ad una precisa domanda su come mai diversi giornali parlando della nuova nomina descrivevano il gruppo come operante sul solo settore degli isolatori dimenticando il mattone di cui Seves è pur sempre leader mondiale,rispondeva trattarsi di un refuso.

SOLTANTO QUALCHE SETTIMANA DOPO in un articolo del sole 24 del 19 aprile chiaramente ispirato dall'azienda,viene la conferma dell'intenzione di cedere il mattone(!!!!) e quindi anche dello stabilimento di Firenze dove ha sede anche il quartier generale del Gruppo..o meglio dove aveva sede sino a qualche mese fa visto che da novembre sono stati allontanati più della metà dei dirigenti in forza a Firenze!!! La cessione del mattone significa inevitabilmente lo spostamento della testa di quello che sino a poco tempo fa era un gruppo multinazionale italiano dall'Italia all'estero!!!

Come mai Regione Provincia e Comune non palesano il loro disappunto per questo ormai prossimo scippo?.

E come mai mentre si dice sempre nello stesso articolo che sono pronti 100 mil.di euro di investimenti nel settore degli isolatori non sitrovano 2 mil.per rifare subito il forno di Firenze.?

E come mai si dice che sono pronti 100 mil.se nell'art.del sole 24 di domenica 3 maggio si parla di Seves come di una azienda in pesanti difficoltà finanziarie(400mil.di euro!!!)che deve trovare il sostegno delle banche creditrici se vuole sopravvivere?
Ma le banche italiane creditrici sono contente di questo spezzatino che porterà inevitabilmente la testa del Gruppo fuori dall'Italia?

Intanto il famigerato piano industriale slitta di settimana in settimana nell'indifferenza generale pur essendo ormai nota la proposta dell'azienda di ricostruire il forno nel settembre 2010 cioè quando tutto il personale tecnico se ne sarà andato e dunque si dovrà solo certificare il decesso dello stabilimento,con grandes oddisfazione degli interessi immobiliari sull'area.
Ma se si vuole vendere perché stando ad un articolo apparso sulla repubblica, la proprietà ha respinto l'offerta del precedente amm.del., che da indiscrezioni che circolano tra i lavoratori,ricostruirebbe immediatamente il forno facendo terminare la cigo entro l'estate?

Come mai le istituzioni ,i sindacati non approfondiscono la cosa,lasciando i lavoratori nello sconforto?

Signori siamo di fronte a dei finanzieri che sono disponibili a delocalizzare le attività dello stabilimento più profittevole del mattone in Rep. Ceca lasciando sul lastrico 180 famiglie!!!!

Ma tutti non dicono oggi basta alle speculazioni finanziarie e ripartiamo dallavoro,quello vero?

ALLORA RIPARTIAMO SUBITO E NON TRA UN ANNO DAL FORNO DELLO STABILIMENTO DELLA SEVES DI FIRENZE!!!!!!
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martedì 5 maggio 2009

Dal Sole24 ORE di Domenica 3 Maggio

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Purtroppo, le difficoltà finanziarie delle Seves, non si possono nascondere con qualche articolo rilasciato ai giornali.
Quando il nostro beneamato Giori, affermava che il gruppo, aveva 100 milioni di euro da investire per il comparto degli isolatori, forse, per un ritorno alla memoria, si sarà confuso con le lire e avrà voluto intendere che l'azienda aveva 100 milioni delle care e vecchie lire, da investire, quindi 100mila euro.
Naturalmente, ancora una volta, la colpa è dei giornalisti!
Una riflessione è d'obbligo: con lei, i giornalisti sono tremendi! E lo stesso le agenzie di stampa, sempre a scrivere che SEVES è negli isolatori.
Isolatori, qua,
isolatori, là,
isolatori, su,
isolatori, giù.
Una persecuzione!
Quasi che lei il vetromattone, non riesca a digerirlo.
Stia tranquillo, ci farà l'abitudine, non è poi male, sa?

Tornando in tema, nel SOLE24 ORE, di Domenica 3, c'è un articolo che riguarda anche le nostre finanziarie: VESTAR e ERGON.

Pensi un po', mentre lei si fa intervistare, dicendo che ha 100 milioni di euro da investire, queste poverette, vanno dalle banche creditrici: BANCAINTESA, UNICREDIT e BNP, a rinegoziare il debito - 400 milioni di euro - cui non sono in grado di fare fronte.

Ora, ci sono delle cose che non tornano:

o lei viene tenuto all'oscuro dal suo staff e dai suoi superiori - che sono gli azionisti di maggioranza,

o lei sa tutto e rilascia interviste per tranquillizzare ( le banche...? )

Perchè non spiega come riuscirà a trovare questi 100 milioni, che SEVES non possiede?
Domanderà agli istituti creditori, altri soldi?
Facendo un po' di conti: 400 + 100 = 500, mezzo miliardo di euro.
Arriviamo a MEZZO MILIARDO di euro di debito?
E quelle saranno disponibili ad erogarglieli?

Ancora: la sua intervista Dal Sole 24 ore del 28 04 2009 - pag. 22 è una boutade... ? Ah, per chi non conoscesse il francese, vuol dire: battua spiritosa.

Qui di seguito, alleghiamo l'articolo del SOLE24 ORE di domenica 3 aprile 2009

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Secondo Incontro in Provincia

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Ieri c'è stato il secondo incontro e sfortunatamente, il nostro amministratore delegato, Giori, non si è fatto vedere, lasciando a Picchiotti, l'onere di dirimere la difficile impresa di portarci, buoni buoni, fino alla cassa integrazione straordinaria, mansueti come agnellini, promettendo e lasciando intravedere, barlumi di intesa, possibilità di ritornare sui propri passi.
Bravo.
Davvero un professionista.
Chissà quanti anni avrà trascorso nelle aziende come direttore del personale interagendo con i sindacati e le rsu.
Così bravo da essere riuscito a prendere un'altra settimana di tempo, per dare un'ulteriore data per incontrarsi e rispondere alle osservazioni fatte dai sindacati sul loro cosiddetto piano industriale...

E pensare che Giori aveva promesso, il 2 di aprile che avrebbe fatto il piano, in pochissimi giorni e che il 15 di aprile, lo avrebbe presentato!
A tutt'oggi, non si sa nulla di certo e, si andrà al 15 sì, ma di maggio, ad essere fortunati!
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venerdì 1 maggio 2009

Piano industriale

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Oggi è il primo maggio, festa dei lavoratori.

In queste ore, c'è chi non si ferma, ma sta analizzando la trentina di fogli scritti, che la Seves, ci ha fornito, avendo avuto anche il coraggio di chiamarlo Piano Industriale.
Sarebbe interessante darne una copia alle banche, per sentire il loro parere, ma non è possibile e sapete perchè?
Perchè, la direzione, ha voluto che venisse firmata una nota di riserbo!
In parole povere, questo piano industriale non dovrebbe essere noto a nessuno, tranne a pochi.

Strano, no?

Ma non era il Giori, che diceva che avrebbe fatto tutto con la massima trasparenza?
Tutto alla luce del sole?

C'è una risposta, una sola che ci viene in mente:

absurd comical derisible farcical foolish laughable risible ridiculous ridicule,

che in italiano vuol dire: RIDICOLO!

Mentre il Sole24 Ore, elogiava il "beneamato" per la velocità con cui aveva redatto il piano industriale, ecco che a noi, questo signore, ci elemosinava, nelle stesse ore, una serie di slide... slide in inglese vuol dire diapositive - come direbbe qualcuno - con dati arbitrari, cercando di adulterare i significati, le conseguenze e il reale stato di salute del nostro stabilimento, del comparto vetromattone.

No, la trasparenza non funziona in questo modo.

Il piano industriale non è stato inserito in quelle pagine.

Dovrebbe sapere il Giori, che un piano industriale è fatto in questo modo:
  • un budget, che è la previsione del numero dei mattoni venduti per gli anni a venire, per esempio il 2009 e la loro tipologia,
  • la capacità di produzione dei singoli stabilimenti e
  • l'adeguamento al budget da parte degli stabilimenti e cioè decidere se incrementare le linee o fermarle, se chiudere questa o quella fabbrica.
TUTTO QUI.
È SEMPLICISSIMO.

Se avesse dei problemi basta andare su google e cercare, troverà tutti i tutorial del caso... anche in inglese, se preferisce.

Certo che è strano che un amministratore delegato, abbia delle carenze simili,

a meno che non siano volute.

A meno, che non cerchino di fare leva sulla presunta ignoranza degli interlocutori.

La trasparenza lei non sa neppure dove si trovi di casa, caro Giori, ma Seves sta accanto a via di Collodi e di bugie, siamo esperti, lei dimentica che è nel quartiere di Pinocchio!


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