sabato 13 dicembre 2008

il lupo ed il cane...

Un lupo smagrito e affamato, si imbatté per caso in un cane ben pasciuto.
Si salutarono e si fermarono a parlare:
<< Dimmi un pò, come fai a essere così bello grasso? Che cosa hai mangiato per avere messo su tanta carne? Io, che sono molto più forte, muoio di fame! >>

Il cane rispose con franchezza:
<< Se sei disposto a prestare un servizio come il mio, al padrone, puoi essere come me! >>
<< Percindibacco! Cosa dovrei fare? >> Domandò il lupo.
<< Nulla di difficile: custodire il portone, proteggere di notte la casa dai ladri e stare attento ai servi che non sottraggano i beni del padrone. >>
<< Tutto qui? Sono pronto: ora mi tocca sopportare neve e pioggia; dura è la vita che trascino nei boschi. Come sarebbe più facile vivere sotto un tetto e saziarmi di cibo abbondante senza fare nulla! >>
<< Allora vieni.>>
Cammin facendo, il lupo scorge il collo del cane spelato dalla catena.
<< Che ti è successo, amico? >>
<< Niente, tranquillo. >>
<< Ma dimmelo, per piacere! >>
<< E va bene! Dato che sembro aggressivo, durante il giorno mi tengono legato, perché dorma quando c'è il sole e stia sveglio quando è notte. Mi sciolgono al crepuscolo e allora vado in giro dove mi pare. Mi portano il pane senza che io lo debba chiedere; il padrone mi dà gli ossi della sua tavola; la servitù mi getta bocconi e le pietanze di cui non ha più voglia. Così, senza fatica, la mia pancia si riempie. >>
<< Dì un pò, se ti viene voglia di andartene a zonzo, hai la libertà di farlo? >>
<< Ma certo che no! >> rispose.
<< Goditi pure, cane, le delizie che decanti: non voglio essere re, se non posso essere libero come voglio io. >>
Il lupo se ne andò.
Quella sera, il cane, quando si avvicinò alla mensa scorse un nuovo padrone che aveva portato un altro cane,
<< Certamente, questo vecchio cane non mi sarà fedele. >> Pensò il nuovo padrone ed ordinò ai servi di ucciderlo.

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