martedì 9 dicembre 2008

È arrivato il foglio delle ferie: dal 12 gennaio 2009, fino al... 2010! L'accendiamo?


Finalmente
, è arrivata ai sindacati, la copia della richiesta di cassa integrazione da parte della nostra beneamata ...(puntini, puntini, puntini) ... beneamata.

Di certo non vi è nulla, in questo momento, tranne che riguarderà circa un centinaio di persone e durerà un anno.
Non sembra vi sia la richiesta di mobilità.
Come interpretarla?
Un paio vengono alla mente:
  1. è dedicata al personale del reparto delle prime lavorazioni e agli impiegati, lasciando gli uffici indispensabili, come la logistica, il magazzino e le seconde lavorazioni.

  2. sempre secondo il caro e vecchio motto - divide et impera - chiudere la zona produttiva e lasciare, in toto gli impiegati, per poterli, una volta soli, senza l'apporto dello "zoccolo duro" smembrare piano piano. Il pensiero di continuare a combattere per qualcun altro, fa sorridere, vero? È esattamente questo il trucco: un pezzettino alla volta. Non dimentichiamoci che le reali intenzioni sono di chiudere la fabbrica e di trasferire gli uffici in Francia.

Certo, che la seconda ipotesi, sembra proprio campata in aria: a monte di pezzi che stanno ad invecchiare sotto i tristemente famosi cubi - ma di chi è stata l'idea? Lo sapevano tutti che là dentro, si sarebbero resi inutilizzabili. Sarà il caso di invocare una mancanza di comunicazione? Mah... disse il sordo che ascoltava il muto. - vi sono degli ordini che devono essere soddisfatti, con materiale ex novo.

Molto più probabile la prima, anche se non è fondata da certezze. No?

Però, a pensarci bene, torna proprio poco questa richiesta: la cassa integrazione è data con difficoltà alle aziende davvero in deficit e noi, non lo siamo.
Dove è l'asso nella manica?
Oppure si vuole che venga respinta?
Purtroppo sono solo congetture oziose.
Domanda per tutti: cosa potrebbe comportare un rifiuto a questa benedetta cassa integrazione straordinaria?

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