giovedì 26 febbraio 2009

Assemblea prossima ventura del 27 - 02 - 2009

La prossima assemblea ha in sé, importanti questioni da risolvere, non da ultima, la richiesta da parte dell'RSU di una votazione per comprendere se la maggioranza, basta la metà più uno, si senta rappresentata da essa.
È un punto importante, fondamentale e impegna tutti.
Altro punto che dovrà essere considerato è il fatto che l'RSU, comunque ne venga fuori, legittimata o delegittimata, questa o quella futura, dovrà essere emanazione dell'assemblea stessa e non viceversa: non dovrà essere il tramite di forze esterne, ma la nostra voce.
È un imperativo a cui è facile diventare sordi, purtroppo.
I sindacati, sono degli aiutanti, benaccetti, ma solo attori esterni.
È necessario anche ribadire che non esistono solo CGIL e CISL; se l'assemblea non si sentisse riconosciuta da questi, ci sono altri gruppi vicini ai lavoratori, come i Comitati di Base ed altri ancora.
Non dimentichiamo che c'è sempre una possibilità di scelta e quando viene imposta, la presenza di certi sindacati esterni, perchè "cos'altro si potrebbe fare", allora dobbiamo fare una riflessione, un ripensamento e domandarci se vogliamo davvero metterci nelle mani di chi non ci convince fino in fondo.
Stiamo parlando del nostro futuro, del nostro posto di lavoro, della vita delle nostre famiglie, non è da prendere così tanto per fare.
Questa riflessione non può essere fatta coralmente ma, ogni singolo dipendente, la deve fare, deve decidere da sè.
Deve trovare la voce per esprimere nell'assemblea di domani, anche andando contro tutto e contro tutti, la propria opinione.
Non c'è comparto, non c'è distinzione tra impiegati e operai, ci sono solo dei dipendenti.
Ci sono solo i lavoratori della Seves e adesso più che mai devono mettersi in gioco.
Rischiamo di perdere il treno delle elezioni.
Rischiamo di lasciar andare quei politici che potrebbero fare la differenza,
che potrebbero impegnarsi al nostro fianco,
i candidati sindaci,
l'attuale giunta,
le opposizioni, tutte.

Possiamo aver fatto un passo falso?
Certamente!
E allora torniamo indietro, rinegoziamo, se necessario riprendiamo gli striscioni, gli scioperi, parliamo con i giornali, le televisioni.
Cerchiamo un interlocutore tra le varie forze sociali che ci aiuti.
E non andiamo a caccia di streghe, a cercare manovre oscure all'interno dell'assemblea.
Magari ci fossero delle correnti, delle opposizioni forti, darebbero linfa e vitalità, laddove non vi è che il tacito consenso.
Il silenzio assenso che non porta altro che a delegare ed è pericoloso, ci toglie la volontà, la vanifica, la svilisce.

Terminiamo questa con le ultime parole di un'ode di Brecht:

"Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!"


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Di seguito, tutta la lirica, per chi volesse conoscerla.

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Lode del dubbio

Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola.

Leggete la storia e guardate
in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo
fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l’armata salpando,
le navi che tornarono
le si poté contare.

Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta
e giunse una nave alla fine
dell’infinito mare.

Oh bello lo scuoter del capo
su verità incontestabili!
Oh il coraggioso medico che cura
l’ammalato senza speranza!

Ma d’ogni dubbio il più bello
è quando coloro che sono
senza fede, senza forza, levano il capo e
alla forza dei loro oppressori
non credono più!

Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio!
Quante vittime costò!
Com’era difficile accorgersi
che fosse così e non diverso!
Con un respiro di sollievo un giorno
un uomo nel libro del sapere lo scrisse.

Forse a lungo là dentro starà e più generazioni
ne vivranno e in quello vedranno un’eterna sapienza
e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce.
Ma può avvenire che spunti un sospetto, di nuove esperienze,
che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta.
E un altro giorno un uomo dal libro del sapere
gravemente cancella quella tesi.

Intronato dagli ordini, passato alla visita
d’idoneità da barbuti medici, ispezionato
da esseri raggianti di fregi d’oro, edificato
da solennissimi preti, che gli sbattono alle orecchie
un libro redatto da Iddio in persona,
erudito da impazienti pedagoghi, sta il povero e ode
che questo mondo è il migliore dei mondi possibili e che il buco
nel tetto della sua stanza è stato proprio previsto da Dio.
Veramente gli è difficile
dubitare di questo mondo.
Madido di sudore si curva l’uomo
che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare.

Ma sgobba madido di sudore anche l’uomo
che la propria casa si costruisce.
Sono coloro che non riflettono, a non
dubitare mai. Splendida è la loro digestione,
infallibile il loro giudizio.
Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
Se occorre, tanto peggio per i fatti.
La pazienza che han con se stessi
è sconfinata. Gli argomenti
li odono con gli orecchi della spia.

Con coloro che non riflettono e mai dubitano
si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
per schivare la decisione. Le teste
le usano solo per scuoterle. Con aria grave
mettono in guardia dall’acqua i passeggeri dl navi che affondano.
Sotto l’ascia dell’assassino
si chiedono se anch’egli non sia un uomo.

Dopo aver rilevato, mormorando,
che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto.
La loro attività consiste nell’oscillare.
Il loro motto preferito è: l’istruttoria continua.

Certo, se il dubbio lodate
non lodate però
quel dubbio che è disperazione!
Che giova poter dubitare, a colui
che non riesce a decidersi!
Può sbagliare ad agire
chi di motivi troppo scarsi si contenta!
ma inattivo rimane nel pericolo
chi di troppi ha bisogno.

Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!




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giovedì 19 febbraio 2009

Questo sito è e VUOLE essere INDIPENDENTE

Rispondiamo alle allusioni di un solo rappresentante dell'RSU, che dovrebbe farsi l'esame di coscienza, all'assemblea odierna ma, non è nostra prassi indicare dove si trovino punti deboli o appigli che possano indebolire la coesione interna dei lavoratori e ce ne sarebbero...

Questo sito È e VUOLE essere, come si legge nell'intestazione:

INDIPENDENTE.

Indipendente, dalle logiche aziendali.

Indipendente dalle logiche speculative dei partitelli che si affannano attorno a noi per questo terreno.

Indipendente anche dai sindacati esterni, che ci accompagnano in questa vicenda ma che, ricordiamo, non la vivono direttamente; sono come un dottore, se ci permetteste la metafora, che segue un malato, però non ne ha la patologia e soprattutto, se sbagliasse nella diagnosi e nelle medicine... non sarebbe un problema suo!

Indipendente e questo è sottolineato più volte, anche dalle velleità di quegli attori che non hanno ben capito di essere loro, al servizio dei lavoratori e non viceversa, che forse hanno preso il loro compito sotto gamba, che non hanno studiato il contratto nazionale o se lo hanno fatto non hanno gli strumenti per comprenderlo e per questo hanno bisogno di un costante filo diretto con delle figure esterne, fino a perdere di vista che loro sono stati eletti da noi dipendenti e quindi siamo, non il primo, ma L'UNICO interlocutore a cui fare riferimento e che sono LORO che devono fare la VOLONTÀ espressa dall'ASSEMBLEA e non viceversa.
Che hanno il dovere di riferire sempre e comunque e non decidendo, ma permettendo a chi li ha votati di assumersene l'ONERE.

Sempre disponibili al dialogo costruttivo, ma non a farsi prendere in giro da nessuno.

I lavoratori della SEVES


martedì 17 febbraio 2009

Il vicesindaco ci rassicura... ma chi ci crede?




Ecco una gustosa notiziola raccolta nella rete, dove il vice sindaco Matulli rassicura...

Il Problema di fondo, caro signor Matulli è che noi vogliamo fatti, impegni scritti e non solo da lei, ma da tutte le forze politiche.
È un fatto: in Francia e in Germania, per situazioni analoghe alla nostra si mobilita il governo, mentre qui, noi dobbiamo accontentarci di essere spettatori del nostro fato.

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Lunedì 16 Febbraio 2009, 18:04


Firenze: Matulli, Per Seves Non Risultano Progetti Di Trasformazione

Di (Red-Xio/Opr/Adnkronos)
ADN Kronos


Firenze, 16 feb. - (Adnkronos) - "Non risultano progetti di trasformazione urbanistica dell'area industriale Seves presentati dalla Societa' Quadra". E' quanto precisa il vicesindaco di Firenze, Giuseppe Matulli, leggendo in consiglio comunale la risposta della Direzione Urbanistica a una interrogazione presentata da Giovanni Donzelli e da altri consiglieri di Alleanza Nazionale. Ecco il testo della risposta tecnica della Direzione Urbanistica.


"La Soc. Seves ha presentato tramite il proprio Amministratore Delegato Dott. Enrico Basso rituale Osservazione ex art. 17. c.2 L.R. n. 1/2005 al Piano Strutturale del Comune di Firenze adottato in data 24.7.2007 avvalendosi della assistenza dell'Arch. Renzo Funaro e dell'Avvocato Antonio Stancanelli. All'osservazione presentata in data 23.11.2007 prot. n. 62913 cat. 07 e' stata assegnato il numero 72 del Registro delle Osservazioni. Nella fattispecie - si legge nella comunicazione di Matulli - l'Azienda manifesta le difficolta' logistiche connesse alla compresenza di funzioni produttive e funzioni residenziali l'intenzione di sviluppare il sistema produttivo nella attuale sede, pur manifestando la necessita' di delocalizzare l'impianto in un'area maggiormente idonea all'attivita' svolta, ma sempre all'interno dell'area metropolitana, che garantisca comunque un agevole spostamento del personale e la conservazione dei livelli occupazionali (pag. 5)''.

''La Societa' richiede di conseguenza che il Piano Strutturale consenta il recupero dei fabbricati esistenti per funzioni residenziali e comunque con funzioni compatibili con il contesto, in modo da reperire le risorse necessarie per la delocalizzazione - in area metropolitana - del complesso produttivo, ma non della Direzione Generale del Gruppo che si ipotizza di mantenere nella sede storica (pag. 6). La Giunta dunque nella seduta dell'11 Agosto 2008 nel corso della quale ha preso atto della proposta di deliberazione n. 595/2008 e la ha trasmessa al Consiglio Comunale, cui solo spettano per legge le determinazioni di merito, ha espresso la propria valutazione sulla base della affermazioni contenute nella Osservazione, non potendo evidentemente essere informata dei drammatici eventi - la cassa integrazione - determinatisi nei mesi successivi. Per quanto rilevabile dal sistema informatico 'Gestione Pratiche' in uso presso questa Direzione non risulta presentato a questa Amministrazione alcun progetto di trasformazione urbanistica sull'area occupata dallo stabilimento Seves da parte di nessuno dei soci della Societa' Quadra indicati nella integrazione ne' attuali ne' pregressi".

sabato 7 febbraio 2009

Repubblica Ceca

Chi può, inizi a imparare il ceco...
presto anche i "taylormade", vanto e fiore all'occhiello del nostro stabilimento, saranno prodotti altrove.
Intanto, bisogna insegnare loro come fare e quindi alcuni di noi andranno in repubblica Ceca per avviare la produzione ed il controllo di qualità.
Incidentalmente, tutto ciò, comporta la perdita di quello che ci rende unici al mondo, aggiungendovi pure il costo minore della manodopera... a voi le conclusioni.

Eros Cruccolini e Leonardo Peri incontrano i vertici Seves

La visita inattesa di Cruccolini e Pieri ha messo in subbuglio tutti, i vertici dell'azienda hanno parlato con loro e in fondo a questa, c'è il comunicato stampa ufficiale, hanno però richiamato l'RSU, dopo...

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 04 Febbraio 2009

SEVES, I PRESIDENTI EROS CRUCCOLINI E LEONARDO PIERI INCONTRANO I VERTICI DELL'AZIENDA

Il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini e il presidente della commissione lavoro Leonardo Pieri hanno incontrato, ieri pomeriggio, il presidente della Seves, portando alla sua attenzione la mozione approvata in consiglio comunale dove si manifesta la preoccupazione dell'assemblea fiorentina rispetto alle incertezze sul futuro dei lavoratori.
«Siamo preoccupati per le sorti dell'azienda e dei lavoratori - hanno spiegato Cruccolini e Pieri - e vogliamo capire quali sono le intenzioni della proprietà sul futuro di questa importante realtà industriale. La situazione è difficile per la saturazione del mercato e per la crisi economica mondiale. Il presidente ci ha però ribadito di non avere interesse alla trasformazione d'uso dei volumi dell'area industriale e ha ribadito l'impegno a non chiudere l'attività su Firenze».
«Il direttore generale dell'azienda ha spiegato inoltre - hanno proseguito Cruccolinie Pieri - come si sia verificata una diminuzione del 20% della domanda di manufatti in tutto il mondo e che una fabbrica è già stata chiusa Germania. Il titolo di cassa integrazione ordinaria presuppone la predisposizione del piano industriale che l'azienda in questo momento non è in grado di formulare, viste le incertezze del mercato. Allo stesso tempo c'è una richiesta nei confronti Inps di prorogare la cassa integrazione dalle attuali 13 a 26 settimane».
«Il presidente della Seves - hanno concluso Cruccolinie Pieri - si è reso disponibile a monitorare l'andamento del mercato con le organizzazioni sindacali e tenendo informate le istituzioni che si sono mosse manifestando preoccupazione per la situazione di crisi dell'azienda Seves». (fn)

venerdì 6 febbraio 2009

Pensavate che fosse finita?



Un simpatico signor Barbaro ha deciso che la Seves è insalubre, come si può leggere dal comunicato che segue, dimenticandosi che la definizione che riporta è tratta dall'art.216 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934 n.1265, non stiamo a scrivere tutto il resto: basta cercarla, l'ultimo decreto ministeriale che integra il primo è del 1987, gazzetta ufficiale n.74 del 30 marzo 1974.

Nella definizione di insalubre di prima classe, forse si dimentica di dire che la Seves è compagnia delle tipografie con rotative, ma anche delle autocisterne, fusti e altri contenitori, dei caseifici...

Insomma questa prima classe è variegata, certo è stranissimo che solo adesso qualcuno si ricordi che la Seves sia insalubre - ma ci sarà un motivo dietro? No, tranquilli non sia mai!
Ci sorge una domanda sciocca: perchè quando era Saivo e stava chiudendo nessuno ha tirato fuori questa storiella? Allora tutti zitti, vero?

E con che zelo hanno venduto gli stabilimenti per la cifra simbolica di 1 milione.

Perchè non allora?
Ma per piacere signor Barbaro, vada a cercarsi popolarità altrove e non sulla nostra pelle!


COMUNICATO STAMPA

Firenze, 03 Febbraio 2009

SEVES, BARBARO (PRESIDENTE COMMISSIONE URBANISTICA): «VICENDA DA RIAFFRONTARE DISCUTENDO IL PIANO STRUTTURALE. CON LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO, NON AL PASSATO»

«Sulla vicenda della destinazione urbanistica dell'area occupata dall'industria vetraria Seves si è fatta molta demagogia, giocando, non si capisce se per calcolo o per pressappochismo, con le legittime emozioni dei lavoratori e con i termini tecnici del problema. Un fatto è certo: la questione andrà riaffrontata nella sede propria, ovvero la discussione di merito sulla delibera di approvazione finale del Piano strutturale». Questo il commento di Antongiulio Barbaro, consigliere PD e presidente della commissione urbanistica".
«Come dimostrano alcune affermazioni fatte ieri in aula - ha aggiunto - e alcuni comunicati stampa diffusi in queste ore, al netto di certe evidentissime strumentalizzazioni demagogiche da parte di alcuni consiglieri di opposizione, si guarda alla vicenda strettamente urbanistica con gli occhi e la cultura giuridica del passato remoto, addirittura precedente la legge regionale n. 5/1995. Trovo risibile che chi si occupa di tali questioni tra i banchi del consiglio alluda più o meno esplicitamente a conseguenze operative che non sono possibili con l'attuale quadro normativo. Infatti le previsioni dimensionali del piano strutturale non rappresentano né indici edificatori direttamente assegnati a singole aree, né diritti acquisiti dai relativi proprietari, bensì le "dimensioni massime sostenibili degli insediamenti nonché delle infrastrutture e dei servizi necessari per le unità territoriali organiche elementari" secondo quanto stabilito dalla legge regionale n.1/2005. Tali indicazioni valgono per i prossimi 20 anni o più, e toccherà poi al Consiglio comunale, tramite i successivi regolamenti urbanistici di durata quinquennale, assegnare o meno, in tutto o in parte, gli effettivi diritti edificatori alle singole aree nelle diverse unità territoriali. Qualunque paragone con il dibattito degli anni '70 o '80 incongruo, visto che all'epoca erano in vigore ben altre norme».
«Di tutto ciò - ha proseguito il presidente della commissione urbanistica - avevamo discusso con i delegati sindacali della Seves in sede di audizione presso la commissione urbanistica e personalmente mi ero fatto la convinzione che, anche grazie ai chiarimenti reciproci, si fosse ben compreso l'intendimento di tutte le forze politiche: salvaguardare la presenza a Firenze o comunque nell'area fiorentina delle produzioni oltre che del quartier generale della Seves. Nella consapevolezza che qualunque fosse la volontà dell'azienda spetta al consiglio comunale valutare in modo trasparente le diverse opzioni di riorganizzazione di quel territorio nel suo complesso, e che non è certo con un atto di pianificazione territoriale al livello del piano strutturale che si può imporre all'azienda di mantenere o meno la propria attività.
La mozione approvata ieri, risultato di un lavoro condotto nelle ultime tre settimane da ben due commissioni consiliari, fa salva nella sostanza la volontà delle diverse forze politiche di mantenere la produzione Seves a Firenze, così affiancando giustamente i lavoratori nella loro vertenza finalizzata a rilanciare l'azienda e quanto meno mantenere gli attuali livelli occupazionali. Tuttavia l'emendamento approvato, presentato solo pochi minuti prima del voto e perciò privo di qualunque approfondito vaglio tecnico e politico nella sede competente, cioè la commissione urbanistica, sembra precludere un ragionamento, meno concitato e meno condizionato dall'emozione del momento o da altri fattori politici non attinenti al merito della questione, circa il destino dell'intera unità territoriale denominata Castello, e magari anche della Seves. Industria che, vale la pena ricordare, è classificata dalle norme sanitarie vigenti come "insalubre di prima classe", fatto che imporrebbe di per sé una sua delocalizzazione lontano dagli abitati».
«Con tali premesse - ha concluso Barbaro - è chiarissimo che mantenere le dimensioni massime ammissibili nell'unità territoriale organica di Castello ai livelli fissati dal Piano strutturale adottato nel 2007 non costituisce in alcun modo garanzia circa il mantenimento della produzione della Seves a Firenze, ed anzi a mio parere rischia di indebolire la posizione dell'Amministrazione comunale nei confronti dell'Azienda e delle sue possibili e auspicabili necessità di sviluppo, oltre a condizionare l'eventuale riorganizzazione del territorio e dell'assetto urbano contermine che invece a mio parere ne avrebbe bisogno, vista la scarsa disponibilità di spazi e attrezzature aperte alla pubblica fruizione e considerata l'attuale viabilità palesemente inadeguata. Perciò, pur nel doveroso rispetto della mozione approvata ieri dal consiglio, occorrerà riaffrontare la questione al momento della discussione sulla delibera di approvazione del piano strutturale, effettuando le verifiche tecniche precluse ieri dal rocambolesco andamento della seduta consiliare e individuando misure più utili della semplice fotografia dello status quo per rispondere sia alle legittime preoccupazioni dei lavoratori della Seves, sia alle esigenze più generali del territorio». (fn)

martedì 3 febbraio 2009

Giornali e articoli stampati, che passione!!!

È davvero piacevole leggere gli articoli di giornale, quando riportano qualcosa di interessante!
La mozione è passata, a breve inseriremo il testo completo e intanto mettiamo gli articoli di giornale che hanno parlato di noi e della votazione per la mozione, in Palazzo Vecchio.
Le immagini sono scansioni, basta cliccarle per visualizzarle pienamente.
Buona lettura!




Da rassegnastampa03022009



Da rassegnastampa03022009



Da rassegnastampa03022009



Da rassegnastampa03022009



Da rassegnastampa03022009


lunedì 2 febbraio 2009

Dall' ufficio stampa del comune di Firenze

VICENDA SEVES, NOCENTINI (RIFONDAZIONE): «LA RICCHEZZA DI FIRENZE NON PUÒ ESSERE SOLO LA RENDITA IMMOBILIARE»

Questo il testo dell'intervento di Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista:

«L'unico atto approvato nella seduta odierna del consiglio comunale è stata la mozione sulla Seves, con l'emendamento proposto dal nostro gruppo.
La protesta per l' 'inciucio' Partito Democratico-Popolo della Libertà sullo sbarramento al 4% per le elezioni europee è stata sospesa per questo unico atto la cui urgenza è legata all'inizio della cassa integrazione per 110 lavoratori.
L'emendamento pone un impegno per il futuro, comunque vada, la vicenda del piano strutturale: la destinazione dei quell'area deve rimanere produttiva, non disponibile per le speculazioni immobiliari.
Contrario all'emendamento solo il PD, subalterno nei confronti dei forti e legato ad un'idea di sviluppo sempre dipendente dalla rendita immobiliare.
Non viene introdotto alcun veto alle delocalizzazione nell'area metropolitana, se e quando l'azienda volesse concretamente procedere all'ampliamento. Allo stesso tempo, viene mandato un messaggio chiaro all'azienda: non si può sostituire l'attività produttiva con la rendita immobiliare.
Il Partito Democratico, abbandonato dai partiti della coalizione, non fa tesoro delle drammatiche esperienze in cui le aziende hanno delocalizzato a migliaia di chilometri di distanza dopo aver depredato il territorio per la debolezza delle amministrazioni locali e licenziato i lavoratori.
C'è da chiedersi cosa ci sia dietro il manifesto che troneggia nelle ultime uscite del loro segretario nazionale inneggiante ad un new deal dell'ambiente».

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DI GIORGI (PD): «APPROVATA MOZIONE PER MANTENERE L'INSEDIAMENTO PRODUTTIVO SEVES SUL TERRITORIO FIORENTINO»

«Si tratta di un atto in cui si ribadisce l'intenzione del Consiglio comunale di salvaguardare l'insediamento produttivo sul territorio fiorentino, tutelando i posti di lavoro in una prospettiva orientata allo sviluppo e alla valorizzazione di una produzione di pregio, capace di attivare contatti positivi con realtà legate al mondo della ricerca, come chimica e ingegneria». Lo ha detto Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo del Partito Democratico, commentando l'approvazione, da parte del consiglio comunale della «mozione relativa alla Seves, presentata dalle commissioni lavoro e urbanistica».
«Non condividiamo - ha spiegato - e, quindi, abbiamo votato contro l'emendamento proposto da Rifondazione Comunista che prevedeva il mantenimento della destinazione d'uso dell'area produttiva Seves, vincolando lo stabilimento all'interno dell'attuale localizzazione. Una forzatura, perché l'aspetto fondamentale deve essere quello di garantire investimenti produttivi nell'area fiorentina. La previsione urbanistica deve condizionare un'eventuale dismissione dell'area del Sodo a reinvestimenti, sempre nel territorio fiorentino, in grado di garantire il mantenimento della produzione d'eccellenza e dei livelli occupazionali».
«Con questo emendamento - ha sottolineato Rosa Maria Di Giorgi - le forze che avevano votato contro il piano strutturale ci hanno in pratica chiesto di mantenere le indicazioni degli spazi che erano previste dallo stesso piano, con una evidente contraddizione. Il gruppo del PD riteneva e ritiene che la sede opportuna per verificare le previsioni urbanistiche di quella parte della città sarebbe stata la discussione per l'approvazione definitiva del nuovo piano strutturale. Un momento di sintesi in cui valutare tutte le opportunità del caso, con l'obiettivo condiviso di migliorare l'assetto urbano della città e il mantenimento dell'attività produttiva

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SEVES, DONZELLI (AN-PDL): "SCONFITTO IL PD IPOCRITA, PREFERIVANO L'URBANIZZAZIONE ALLA TUTELA DEGLI OPERAI"

"Il Partito Democratico in consiglio comunale ha pianto lacrime di coccodrillo in difesa degli operai. Hanno provato a fingere di tutelarli piuttosto che rimettere in discussione l'urbanizzazione dell'area di Castello". Lo ha detto il consigliere comunale Giovanni Donzelli (An-Pdl). "Sono troppo interessati a non disturbare la grande economia e i salotti buoni - continua Donzelli - sono troppo abituati ad agevolare le trasformazioni di ex-fabbriche ed ex-capannoni in appartamenti, sono ormai più amici di costruttori e progettisti che de gli operai. Fortunatamente la crisi della maggioranza ha permesso l'approvazione di un emendamento che vincola il piano strutturale ad impedire una speculazione edilizia nell'area della Seves, nonostante il voto contrario del Partito Democratico".
"Oggi in consiglio comunale - conclude Donzelli, che sul tema aveva presentato un emendamento identico a quello approvato - è stata sventata una speculazione edilizia a Castello i cui costi sarebbero tutti ricaduti sulle spalle degli operai che avrebbero perso il posto di lavoro".(fd)

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