sabato 23 maggio 2009

Dall'assemblea del 22 maggio 2009

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All'assemblea avvenuta alla casa del popolo, alle 17,30 di venerdì, oltre al coordinamento per le forme di lotta sindacale e la richiesta di preparazione della lettera da inviare al Sottosegretario al Lavoro Viespoli, le RSU presenti, ci hanno confermata la notizia che esiste un piano, all'opera da mesi, di chiusura dello stabilimento di Firenze.
Quest'informazione era nota negli stabilimenti del gruppo all'estero ed è trapelata anche a noi.

Adesso, abbiamo la possibilità di utilizzare una chiave di lettura, precisa, riguardo i comportamenti, apparentemente contraddittori della Seves: servono solo per non farci prendere dal panico e soprattutto per impedirci di attuare le contromisure adeguate.

Il povero Giori e il simpatico Picchiotti, si comportano, a guisa di quei saltimbanchi che si vedono nei teatrini delle marionette, con la differenza che non fanno ridere, ma portano alla rabbia e alla disperazione.

Non è piacevole sapere che il primo si intascherà qualche centinaia di migliaia di euro per essere riuscito a farci chiudere ed il secondo, probabilmente poco meno.

No, non è assolutamente bello, anzi.

Ira, furore, collera, rabbia, stizza ma anche sdegno e indignazione, sono sentimenti che sgorgano e trovano facile terreno, nel deserto della disperazione.

Vedervi con quel sorrisetto pacato, con la sicurezza di chi è squalo ed alle spalle ha le locuste pronte a distruggere la vita delle persone, non porta a rasserenare gli animi ma ad infiammarli, soprattutto ricordando che il Giori ha sempre vantato la trasparenza e la sincerità.

La invitiamo, caro Giori e invitiamo anche lei carissimo Picchiotti: scenda di nuovo giù davanti ai cancelli a ripetere quello che aveva detto il 2 aprile.
Venga, che le faremo l'applauso.
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