mercoledì 20 maggio 2009

Assemblea del dopo incontro del 19 05 2009

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Le RSU e i sindacati hanno riportato i fatti accaduti nell'incontro di ieri con la Seves:

nessuna novità riguardo a reali cambiamenti di rotta da parte del management. I rappresentati dell'azienda erano i soliti Picchiotti e Bertini, con la mera funzione di ripetere a pappagallo le istruzioni date loro, da Vestar e Ergon, senza alcun mandato o autonomia.

Giori non si è fatto vedere, naturalmente.

Il punto focale si è incentrato sulla data del rifacimento del forno e sulla mancanza di liquidità, oramai assodata, di Seves. [cfr Sole24ORE]
L'assessore Nencini,suggerito alle parti, anche la probabile disponibilità del fondo di 50 milioni di euro della Regione Toscana, che permetterebbe un prestito agevolato per avere quel denaro che manca per il forno e permettere allo stabilimento di Firenze di ripartire.
L'azienda, come risposta, ha chiesto un ulteriore incontro, in data 3 giugno, per avere il tempo di valutare la situazione.

Come dipendenti, non possiamo che prendere atto di questo ulteriore tentativo di nascondere le loro reali intenzioni, dietro mezze risposte.

Durante lo svolgimento dell'assemblea è venuta fuori una notizia, un rumors, come direbbe il Giori, che l'accordo tra le maestranze tedesche di una cessione ad un imprenditore locale di Solaris è saltato, perchè, Seves, non è in grado di pagare la trasformazione promessa e, questo è peggio, che c'è un altro attore, interessato al comparto vetromattone di Seves e al marchio:
Pittsburgh Corning, americano, vorrebbe entrare nel mercato europeo, che vale, annualmente, 30 milioni di pezzi.
I suoi agenti, sono adesso, nel nostro stabilimento della Repubblica Ceca, Vitrablock, per studiare le caratteristiche e valutarlo per il probabile acquisto.

Non sono semplici voci, rumors poichè hanno avuta puntuale conferma nel pomeriggio.

Il piano, anzi, il nuovo piano delle finanziarie è già svelato:
  • regalano Solaris, che non avrà, così, bisogno di conversione e non perdono gli oltre 10 milioni di euro,
  • vendono Vitrablock,
  • chiudono Firenze e vendono il terreno, ricavandoci 13-15 milioni di euro.
  • Vendono il marchio "seves glasblock".
In totale riusciranno a raggranellare al massimo 40-50 milioni di euro.
Troppo poco per il debito di mezzo miliardo di euro che sono riusciti a fare!
Chissà se le banche saranno d'accordo.

L'assemblea è durata un'ora e mezza - retribuita-, quindi è continuata per un'altra ora, con la modalità dello sciopero. Purtroppo, è doveroso notare che un gruppetto di dipendenti, piuttosto che sacrificare il proprio tempo e perdere quei 60 minuti dal salario, ha preferito tornare al lavoro e non seguire il resto della riunione, che comprendeva la votazione riguardo alle soluzioni e le iniziative da mettere in pratica, fino al 3 giugno.

Gli obbiettivi sono:
  1. Sciopero giornaliero a scacchiera di un'ora tra gli uffici e i reparti, ogni giorno, secondo modalità originali e curiose, per esempio: dalle 9 alle 10, tutti quelli di un dato segno zodiacale, si asterranno dal lavoro e così via.
  2. Blocco del materiale, come stampi, pistoni, che vengono portati all'estero.
  3. Volantinaggio con riferimenti espliciti alle finanziarie.
  4. Sollecitare i media ogni giorno e stimolarli a parlare di noi.
  5. I dipendenti in cassa integrazione utilizzino il proprio tempo per azioni di picchettaggio e sit-in in luoghi strategici.
L'assemblea ha votato a larga maggioranza le risoluzioni, con solo 3 astenuti.

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